Ospedale

CONTESTO OSPEDALIERO

“…una malattia non è mai solo una perdita o un eccesso, c’è sempre una reazione da parte del corpo o dell’individuo nel suo complesso che mira a ristabilire o sostituire, compensare e preservare la sua identità, malgrado la stranezza dei modi usati per raggiungere questi obiettivi”

Oliver Sacks

 

Il gruppo dei professionisti di GenerAzione Salute proviene da una formazione che propone una modalità di lavoro trasversale e sistemica, attraverso griglie di osservazione preposte a non frammentare la complessità dell’individuo nel processo di cura, ma a restituirla dotata di senso in tutta la sua dimensione bio-psico-sociale (Bertini, 2012).

Come co-costruire salute in un contesto ospedaliero?


Il posizionamento degli psicologi di GenerAzione Salute è orientato verso un’ottica integrativa tra i diversi livelli di analisi (individuali, professionali, organizzativi) implicati nel processo di cura, intesi come strettamente interconnessi e in comunicazione aperta tra loro. Osserviamo la salute e la patologia dell’individuo come dimensioni connesse alla complessa trama delle relazioni, passate e presenti nella storia di ognuno.


Il concetto di unità CorpoMente ci orienta a non soffermarci alla mera diagnosi categoriale, ma alla centralità delle emozioni, strettamente collegate ai sistemi dell’organismo (endocrino, immunitario, cardiovascolare ecc.). Un’implicazione importante del nostro modello è l’esplicito riferimento al concetto di sistema, dove le componenti CorpoMente sono in continua e reciproca interazione. L’esplicito riconoscimento dei fattori psicologici (Mente) così come quelli biologici (Corpo) avviene all’interno di una lettura congiunta e interdisciplinare con la figura del medico (Solano, 2013).

Ci muoviamo con uno sguardo verso il processo di cura integrando la dimensione mal-essere e la dimensione ben-essere che nel versante applicativo è tradotto in promozione della salute. In tale ottica quindi l’individuo viene considerato come protagonista attivo, portatore anche di risorse e di competenze vitali che richiedono di essere sviluppate (Bertini, 2012).

La dimensione organizzativa-istituzionale di un ospedale è definita dal “sapere medico”, dai soggetti che vi operano e dalle condizioni culturali e sociali che orientano i vari protocolli di intervento. Osservandola come un sistema dinamico in costante evoluzione, ci si propone di utilizzare le competenze psicologiche, implementando il dialogo interdisciplinare e la condivisione con la figura del medico, al fine di co-costruire una possibilità di evoluzione. In un sistema co-evolutivo “è il processo stesso a creare le basi perché vi sia quell’apprendimento che emerge dallo scambio tra coloro che vi partecipano” (Telfener, 2011. pp.57). Dal punto di vista pratico, lo psicologo assumerà una posizione one-down, per contribuire ad innescare un processo di cambiamento (la politica dei piccoli passi) dove è necessario incontrarsi con coloro che co-abitano il contesto.



L’approccio promosso dai professionisti di GenerAzione Salute si inserisce anche nel dibattito rispetto alle cure delle patologie croniche, dove diverse competenze professionali si affiancano inevitabilmente. Il riposizionamento integrativo delle professioni sanitarie che si occupano di individui, gruppi o comunità è auspicabile non solo dal punto di vista concettuale ma anche dal punto di vista pratico all’interno di percorsi di cura necessariamente da ri-pensare e ri-progettare.



Riferimenti bibliografici

Bertini, M. (2012). Psicologia della Salute. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Solano, L. (2013). Tra mente e corpo, come si costruisce la salute. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Telfener, U. (2011). Apprendere i contesti. Raffaello Cortina Editore, Milano.

 


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