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Promuovere l'autonomia di bambine e bambini attraverso il Pedibus: il progetto “A scuola ci andiamo da soli...anzi con gli amici

di Laura Giovannacci e Cristina Falleri, Associazione Nessunisola

Gruppi di bambini che la mattina vanno a scuola a piedi passando per il centro storico: può sembrare una cosa banale. In realtà alla base del progetto Pedibus c'è molto di più, c'è un'idea di città diversa. Ne sono convinti i volontari dell’Associazione Nessunisola che dal 2019 accompagnano ogni mattina decine di bambine e bambini per le strade di Sansepolcro, cittadina toscana in provincia di Arezzo, verso le rispettive scuole. Mi chiamo Laura Giovannacci, presidentessa di Nessunisola, e insieme a Cristina Falleri, vice-presidentessa, abbiamo fortemente voluto l’avvio di questo progetto.

 

L’idea che unisce tutti noi volontari è quella di costruire una città nella quale ognuno si prenda cura dell'altro perché, come dice un proverbio africano, “Per crescere un bambino serve un intero villaggio”.

 

Il Pedibus è una delle componenti del più ampio progetto “Città dei bambini e delle bambine” ideato dall'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del CNR, con cui ci confrontiamo costantemente. Abbiamo seguito il loro metodo che prevede il coinvolgimento delle istituzioni nella progettazione e implementazione dell’intervento per rendere la comunità partecipe dello stesso. Abbiamo infatti sottoscritto con Comune, Asl, Istituto Comprensivo di Sansepolcro, Confcommercio e Confesercenti un documento di partenariato con obblighi reciproci e, a breve, daremo vita a un tavolo tecnico permanente per monitorare e sviluppare il progetto. Per l’attivazione dello stesso, abbiamo avuto un confronto importante tra soci di Nessunisola e famiglie dei bambini che frequentano le scuole del territorio, abbiamo studiato i percorsi possibili insieme alla polizia municipale, e lavorato con il Comune ad un piano di comunicazione per sollecitare l’attenzione pubblica e la partecipazione attiva di tutti i cittadini.

 

L’obiettivo è creare una rete, una comunità, che permetta ai bambini e alle bambine di accedere ad uno sviluppo positivo di corpo e mente. Il Pedibus non è semplicemente percorrere un tragitto: i bambini e le bambine la mattina, durante il percorso dal punto di ritrovo a quello di arrivo, socializzano, conoscono la città, i negozi, parlano con i venditori del mercato, comprano la merenda. E poi scoprono il senso del tempo, che è difficile da cogliere se vieni caricato in macchina e scaricato a scuola. Il controllo diretto degli adulti impedisce ai bambini e alle bambine di vivere esperienze fondamentali come l’esplorazione, la scoperta, la sorpresa, l’avventura, superando ogni volta i rischi necessari. L’autonomia che i bambini sperimentano con questo progetto è fondamentale nella costruzione di una personalità adulta, nell’apprendimento di regole di comportamento socialmente condivise, e nello sviluppo di strumenti di conoscenza e di difesa.

Il progetto, partito con una sperimentazione nell’aprile 2019, è andato avanti sino al primo lockdown. Con la pandemia non sapevamo se il progetto avrebbe trovato adesioni o meno. Invece a settembre 2020 si sono presentati molti più bambini. Effettivamente, anche in questo caso, il Pedibus si è rivelato un modo salutare per andare a scuola, stando all'aperto, tutti con la mascherina. Ad oggi, sono circa settanta gli alunni che aderiscono all'iniziativa e che confluiscono di prima mattina nei luoghi di ritrovo di Porta Romana e Porta Fiorentina, da ognuno dei quali partono due gruppi di cammino verso le scuole primarie "De Amicis" e "Collodi". Sono sedici i volontari coordinati da Nessunisola, che a turno accompagnano i bambini. Ogni giorno sono cinque o sei a presentarsi all’appello, uno per accompagnare i gruppi più piccoli e due per i gruppi più numerosi.

 

Attraverso un intenso lavoro di rete per sostenere il progetto e garantire la sicurezza, l’amministrazione comunale ha emesso tramite la Polizia Municipale un'ordinanza che vieta il transito di veicoli in Via XX Settembre (il corso principale del paese) così da permettere ai bambini di camminare liberamente nel tragitto verso le scuole. Col tempo l'ordinanza verrà conosciuta e rispettata da tutti, rendendo meno necessaria la presenza dei volontari così che bambini e bambine potranno muoversi autonomamente nel centro storico. Anche i commercianti del centro rivestono un ruolo importante nell’implementazione: i negozi che si affacciano sul Corso infatti diventeranno sempre più familiari a bambini e bambine e verranno da loro riconosciuti come luoghi in cui potranno trovare sostegno in caso di necessità nel momento in cui si troveranno in centro in altri momenti della giornata. I commercianti inoltre ci aiutano anche con le transenne per limitare il traffico così come previsto dall’ordinanza, e si sono impegnati ad assistere i bambini per varie esigenze, per esempio se avranno bisogno di fare una telefonata o per la pioggia incessante.

 

Per l’anno che sta per iniziare c’è la volontà di iniziare a somministrare i questionari del CNR che permetteranno di misurare gli effetti del progetto sui destinatari diretti e indiretti in termini di promozione della salute e monitorare l’andamento dell’implementazione. Da non tralasciare, l’idea di coinvolgere come volontari gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado del centro storico che potranno fungere come peer educators per bambini e bambine e vedersi riconosciuti nel loro ruolo di giovani cittadini e cittadine della città di Sansepolcro.

 

Oltre a ripopolare le strade del centro, favorendo l’autonomia e promuovendo stili di vita e comportamenti salutari nei bambini e nelle bambine, e limitare le problematiche di viabilità causate dal numero elevato di vetture nei pressi delle scuole nell’orario di punta coincidente con l’ingresso a scuola, il progetto ha avuto anche un altro importante effetto: quello di stimolare la cittadinanza attiva degli adulti del nostro paese. Nel nostro Borgo infatti è andata spargendosi la voce del gruppo Pedibus che stava sempre più crescendo. A quel punto nuove persone si sono fatte avanti dimostrando come, nella progettazione co-costruita con le comunità, le risorse si attivino spontaneamente quando emerge un bisogno. Molti dei volontari che hanno accompagnato bambini e bambine durante l’anno scolastico 2020/2021 quindi, si sono autonomamente proposti per dare una mano nell’assistenza. Molti di loro sono genitori e nonni che, anche durante le restrizioni per l’emergenza coronavirus, hanno trovato un modo per mantenere viva la socialità. La vitalità dei bambini, ogni mattina, è stata per tutti noi una boccata di ossigeno e di energia per affrontare il resto della giornata. Mentre si accompagnano i bambini a scuola infatti si interagisce, si scherza e si imparano/insegnano alcune piccole regole che promuovono senso civico di grandi e piccini. Durante la pandemia ad esempio, è stata una sorpresa osservare come fossero, dopo solo pochi giorni, i bambini stessi a chiedere il gel sanificante per le mani e a portare adeguatamente la mascherina durante tutto il tragitto.

 A fine anno scolastico è stata organizzata per tutti i volontari una piccola festa di ringraziamento durante la quale si sono gettate le basi per continuare con il nuovo anno scolastico, che è ormai alle porte. Siamo lieti di raccontare attraverso questo breve articolo la nostra esperienza e con questa occasione invitiamo le famiglie di Sansepolcro ad aderire a questa iniziativa di mobilità sostenibile e non solo.

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